Secondo gli studiosi durante il lockdown non abbiamo fatto transizioni fisiche che aiutassero a differenziare un evento dal successivo
A diverse persone capita che la memoria faccia cilecca in questo periodo:hanno difficoltà a ricordare quando si è svolto un meeting, quali sono gli appuntamenti della giornata e persino che giorno è. La causa è da ricercare nel fatto che l'emergenza legata al coronavirus ha cambiato le nostre abitudini rendendoci più stanziali, cosa che mal si concilia con il modo in cui si alimenta la nostra memoria, cioè con esperienze nuove. I nostri ricordi sono progettati infatti per concentrarsi su cose nuove o distintive. Ciò significa che è più probabile che ricordiamo gli eventi quando sono accompagnati da un cambiamento nel nostro ambiente, come una vacanza all'estero. Al contrario, tendiamo a 'fondere' tra loro situazioni che sono sostanzialmente simili.
Lo evidenzia un articolo sul portale The Conversation di Celia Harris e Catherine J. Stevens, due studiose della Western Sydney University. Secondo le esperte durante il lockdown non abbiamo fatto transizioni fisiche che aiutassero a differenziare un evento dal successivo.Non ci muoviamo più da una riunione all'altra o per fare il tragitto tra ufficio e casa. Molti eventi diversi ora condividono lo stesso contesto (casa), il che significa che la memoria tende a confonderli insieme. Ci sono delle cose che possiamo fare per migliorare la situazione. Ad esempio, possiamo tenere riunioni di lavoro per diversi progetti in diverse stanze della nostra casa.Un altro modo è affidarsi maggiormente ai sistemi di memoria esterna: diari, calendari, note e registrazioni. Durante il lockdown e' aumentato anche il desiderio irresistibile di alcuni cibi: tanti hanno sognato di mangiare un gelato, a portata di mano in casa, durante una riunione interminabile su Zoom. In questo caso, prima che gli eccessi siano dannosi uno studio della Tufts University pubblicato su Appetite suggerisce che occorre andare alla radice e alle cause della questione:avere un desiderio irrefrenabile di cibo può essere dovuto a una dieta poco ricca in qualità e a modelli alimentari meno sani su cui si può intervenire.
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